Barter Company per la garanzia e l’equilibrio del circuito

Durante questo periodo di crisi che dura ormai un decennio in cui tutte le aziende, indistintamente, hanno visto il loro volume di affari ridotto si è sviluppato un nuovo modo per incrementare i fatturati. Questa nuova modalità prende spunto dal “Barter” che tradotto in italiano significa “Baratto” ed effettivamente questa nuova pratica commerciale si ispira all’antico concetto del baratto, ovvero dello scambio di beni o servizi per compensazione. Tuttavia, si tratta di uno scambio più innovativo rispetto al passato. Il moderno Barter non prevede solo il mero scambio tra le aziende in difficoltà, ma anche la possibilità da parte del venditore di assumere crediti e da parte del compratore, debiti, nei confronti dell’intero circuito con la possibilità di estinguerli, successivamente, direttamente attraverso l’acquisto o la vendita di beni o servizi all’interno dello stesso circuito. Si tratta di un sistema di compensazione che può avvenire in due modi: a totale compensazione quando avviene attraverso l’uso della sola valuta complementare e quindi in totale assenza di denaro reale; oppure può avvenire la compensazione parziale in cui una parte della fornitura viene pagata in denaro, ed una parte in crediti.

A garanzia dell’efficienza di un circuito di barter sono state istituite le c.d Barter Company, ossia degli operatori economici il cui compito principale è quello di gestire gli eventuali debiti e crediti, come se fossero delle vere e proprie banche o delle Camere di Compensazione. La principale Bater Company, in cui sono riuniti i principali operatori di Barter, è la IRTA (International Reciprocal Trade Association). Si tratta di una associazione no profit il cui scopo è quello di promuovere questo tipo di attività a livello internazionale, nel rispetto delle norme vigenti in ogni Paese e del codice di Autoregolamentazione. Con l’intervento delle Barter Company nei circuiti di scambio tra le diverse aziende sono stati abbattuti i limiti propri del baratto che presuppone un mero scambio bilaterale di beni e/o servizi di valore equivalente. Con le Barter Company, invece, l’azienda “A” può offrire beni e servizi alle aziende del circuito, maturando un credito che potrà spendere per l’acquisto di beni e servizi offerte dalle altre aziende, anche per importi non del tutto equivalenti e in qualsiasi momento. I vantaggi per le aziende dell’introduzione del barter company sono diversi. In primis possono acquistare beni e servizi al costo di produzione, possono inoltre far leva su questo modo di finanziamento nettamente contrapposto a quello offerto dalle banche, la cui garanzia poggia sulla capacità dell’azienda di colmare il debito sottoscritto solo attraverso la propria capacità produttiva, evitando così di disperdere liquidità. E ancora, gli imprenditori potranno finanziare gli acquisti per le proprie aziende attraverso l’incremento di fatturato realizzato a seguito di nuovi clienti portati dal circuito.

Il circuito di Barter, in Italia, è disciplinato dall’art. 1552 c.c e seguenti, dal DPR 633/72 e dal TUIR. In particolare art. 1552 c.c dispone che la permuta è quel particolare contratto consensuale con effetti reali ed a titolo oneroso, che ha ad oggetto il reciproco trasferimento della proprietà di beni e/o servizi altrui, da un contraente all’altro. Si tratta cioè di un contratto che consente la vendita di un bene attraverso lo scambio di cosa con cosa, a differenza del contratto di vendita classico che prevede lo scambio solo a fronte di corrispettivo in denaro. Dal punto di vista fiscale la normativa di riferimento è il DPR 633/72 e del TUIR che prevedono l’emissione da parte del venditore, della fattura con l’indicazione del mancato flusso monetario e l’acquisizione del credito che sarà successivamente compensato con fattura di fornitura a debito. Tutti i crediti ed i debiti devono comparire in bilancio ed ogni transazione deve essere tracciata sulle apposite piattaforme informatiche. Il sistema barter è ben sviluppato e presenta senza dubbio un grande vantaggio per le aziende in quanto queste possono aumentare la propria capacità di investimento, evitando l’indebitamento e il relativo pagamento di interessi. E’una tecnica però che presenta anche margini di rischio, sia perchè potrebbe verificarsi che alcuni partecipanti del circuito non onorino i debiti assunti interrompendo la fornitura, sia perchè se male gestita non evita l’indebitamento produttivo a cui eventualmente l’azienda deve fare fronte. E’ necessario che il circuito di Barter sia seguito da mediatori professionisti, la Barter Company in gradi di regolarne le transazioni e mantenere il giusto equilibrio.