I tatuaggi sono in gran voga tra gli adolescenti

Tatuaggi e piercing sono di gran moda in Italia. C’è però un aspetto che preoccupa molte persone e anche chi pratica le incisioni sul corpo, ovvero la grande diffusione di queste pratiche tra gli adolescenti. Va infatti ricordato come nel caso dei minori sia assolutamente necessario avere un consenso scritto da parte dei genitori, in quanto non basta quello formulato dal minore. Chi contravviene a questa elementare norma iscritta nella nostra legislazione rischia conseguenze di carattere penale.

Il perché delle preoccupazioni in questione è abbastanza prevedibile. Se infatti nel caso di persone maggiorenni le motivazioni possono essere le più svariate, partendo dalla voglia di stupire e passando per quella di seguire una moda sempre più diffusa (in base alle statistiche gli italiani sono primi in Europa per percentuale di tatuati), nel caso degli adolescenti ci potrebbe essere anche un disagio alla fonte della voglia di tatuarsi.

A ricordarlo è stata una ricerca condotta recentemente proprio su un campione di ragazzi intorno ai 16 anni dai ricercatori dell’Istituto Minotauro, dalla quale è emerso che se i ragazzi in questione esprimono in tal modo una intenzione comunicativa, dall’altro i genitori e gli adulti in generale non possiedono gli strumenti adatti a decodificare il messaggio espresso. In conseguenza di ciò, ove alla base del tatuaggio ci fosse un disagio, più o meno temporaneo, sarebbe praticamente quasi impossibile capire la sua portata e provvedere al bisogno espresso.

Già questa indagine fa in fondo capire come il mondo del tatuaggio sia molto più complesso di quanto comunemente si tenda a pensare. Del resto non è un mistero che le incisioni e i disegni sul proprio corpo non abbiano sempre rivestito una funzione prettamente ludica nella storia dell’umanità. Nata nella notte dei tempi, quando nelle tribù il tatuaggio era non volontario, ma imposto, e doveva servire per indicare ad esempio lo status sociale, anche in epoca più recente esso è tornato a rivestire una funzione di appartenenza, ad esempio nelle gang.

Una caratteristica che però sembra assolutamente sconosciuta al piercing, che in effetti sembra più legato al puro lato esibizionistico presente in ognuno di noi e, in particolare, alla voglia di trasgredire da codici reputati ormai superati. Va però messo in rilievo come il piercing rivesta una funzione duplice e quasi opposta: da un lato, infatti, gli adolescenti lo praticano per cercare di affrancarsi dalla tutela dei genitori, reputandola ovviamente imbarazzante, mentre dall’altro diventa uno strumento teso a ribadire l’omologazione ai canoni dei pari età. Insomma serve a staccare il cordone ombelicale per tendere ad un altro legame giudicato più confacente ai propri scopi.

Proprio per questi motivi, le incisioni sul corpo destano quindi spesso preoccupazioni negli adulti, i quali sperano che non siano il prodromo ad una forma di ribellione molto più pericolosa di quella in fondo naturale ai modelli genitoriali. Ricordiamo comunque che per chi abbia intenzione di approfondire la materia, è disponibile tatuaggisuweb, un nuovo sito sui tatuaggi e piercing che può aiutare a capire meglio un fenomeno sempre più diffuso nel nostro Paese.