Ebraismo e rituali funebri

Presente in diversi capitali europee da secoli o millenni, come nel caso di Roma, ciascuna comunità ebraica conserva e pratica ancora diverse proprie tradizioni antiche, in vari ambiti. Tra questi, anche quello relativo alle funzioni funebri. Nonostante infatti ci siano molte rinomate agenzie onoranze funebri Roma, tra cui la Cattolica San Lorenzo, o in altre capitali, ogni comunità ebraica, ad esempio, possiede una propria società di sepoltura. L’evento funebre, con i suoi riti e tradizioni, è generalmente comune nelle diverse comunità, tuttavia esso può differire per alcuni aspetti, se queste rientrano nei gruppi religiosi più ortodossi o riformisti. Andiamo a scoprire dunque come si svolge un rituale funebre nella religione ebraica e quali siano gli elementi particolari, che lo fanno distinguere da altre confessioni religiose, come quella cattolica cristiana ad esempio.

La preparazione rituale del corpo del defunto

Una volta sopraggiunta la morte, del defunto si occupano immediatamente i parenti più stretti o prossimi, come il coniuge, i genitori o anche i fratelli. A prendersi cura di queste incombenze e della preparazione rituale sono gli uomini, nel caso il deceduto sia un maschio, e le donne, nel caso il deceduto sia stata una femmina. La bocca e gli occhi sono mantenuti chiusi, mentre il corpo viene coperto da un lenzuolo e vegliato sempre da qualche parente e mai lasciato solo. Esso poi viene pulito e lavato con dell’acqua versata secondo un rito purificatore, a cui fa seguito l’avvolgimento in un semplice sudario di colore bianco, in segno di purezza. Il corpo poi viene avvolto ulteriormente nel Tallith, uno scialle composto da diverse frange, su cui sono posti dei precetti di origine religiosa. E’ tradizione poi che i parenti più stretti si strappino un lembo di vestito, a dimostrazione del dolore della perdita. La religione ebraica, ritenendo che il corpo di un defunto ritorni nella terra d’origine e la sua anima raggiunga la divinità, prevede la sepoltura di esso e vieta espressamente l’imbalsamazione o la cremazione. Una volta trasportata la bara sul luogo designato, i parenti recitano il Kaddish, la preghiera del defunto. Terminato il rito funebre, i presenti sono tenuti a lavarsi le mani, come atto di purificazione, essendo stati a contatto con la morte.

Il lutto ebraico o Shivah

Il periodo di lutto per la famiglia, chiamato anche “Shivah“, dura una settimana, nella quale i parenti pregano, senza effettuare uscite o partecipazioni ad eventi. Gli specchi sono coperti ed un lume rimane acceso per l’intero periodo. I parenti in lutto tendono generalmente a sedere su sgabelli bassi o a terra, a dimostrazione della vicinanza alla terra che ha accolto il loro caro. Per gli ebrei ortodossi, inoltre, è vietato indossare calzature di cuoio, fare il bagno, tagliarsi capelli e barba, mentre i vestiti non potranno essere cambiati per un mese.